Monte
Saraceno è stato per Ravanusa la forza del suo passato, perché è proprio da
esso che il nostro paese trae le sue origini. Chiamato impropriamente “Monte”
ha un’altitudine di 398 metri sul livello del mare; con la sua posizione
domina, da una parte, la stupenda valle del fiume Salso e dall’altra l’abitato
di Ravanusa, dal quale dista da poco più di un chilometro e sembra posto lì per
proteggerla paternamente: difatti per ciascun ravanusano è simbolo della
propria terra.
Resti di un insediamento su Monte Saraceno |
Su Monte
Saraceno troviamo anche resti del popolo arabo che lo abitò dall’829 e da cui
prende il nome.
Nel 1086
arrivarono i Normanni che guidati dal grande Conte Ruggero, attaccarono la fortezza
Saracena, ma non fu una facile conquista. La guerra cominciò nel periodo
estivo, cioè nel periodo più caldo dell’anno, i combattimenti si protrassero
per diversi giorni e accadde che le truppe di Ruggero finirono le scorte
dell’acqua, così la stanchezza, l’afa irrespirabile e la sete sfinirono i
soldati Normanni. A questo punto il Conte Ruggero pregò la Madonna che
intervenne facendo sgorgare ai piedi di un albero di fico una freschissima
acqua che dissetò i soldati: avvenne così il miracolo della “Madonna del fico”,
solo in quel modo i Normanni riuscirono a sopraffare le forze Arabe.
I reperti
trovati sul Monte, sono conservati nel museo archeologico di Ravanusa. Da circa
due anni è stato aperto sul Monte Saraceno un parco archeologico; ma nonostante
ciò Monte Saraceno non è ancora valorizzato appieno, infatti tanti cittadini
ravanusani non sono ancora saliti sul nostro magnifico Monte.
Affinché lo
splendido Monte Saraceno possa essere valorizzato fino in fondo è necessario
che quanta più gente possibile lo vada visitare, sia turisti ma anche, e
soprattutto, i nostri concittadini; in questo modo si potrà far conoscere, fuori
dalla nostra cittadina, Monte Saraceno che rappresenta un bene di inestimabile
valore storico e culturale, patrimonio dell’umanità.
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