La moda è la tendenza dell'uomo ad apparire; un meccanismo
di imitazione e, talvolta, di distinzione dagli altri individui.
Oggi la moda influisce principalmente sugli
adolescenti; i ragazzi infatti dovendo ancora acquisire autostima e certezze,
si rifugiano nel modo di vestire per nascondere determinate insicurezze e
paure. Tuttavia, a dettare i canoni della moda, sempre più spesso, non sono gli
stilisti ma i personaggi famosi proposti nei programmi televisivi che lanciando
mode e tendenze diffondono spesso un messaggio negativo. Tutto oggi infatti
sembra nascere dal bisogno di vendere e fare denaro: il consumismo.
Mentre
l'uomo sente l'esigenza di coprirsi con le pelli degli animali o con altri
materiali di fortuna già nella Preistoria. Le prime variazioni si riscontrano
alla fine del Medioevo, con un processo di diversificazione tra l'abbigliamento
maschile e quello femminile, ed a seconda del ceto sociale. Nell'Ottocento
nascono i primi atelier dove si producono abiti sofisticati e, soprattutto,
legati al mondo femminile. Dopo la Prima guerra mondiale le donne cominciano a
desiderare abiti sempre più semplici e pratici, attuando dei veri e propri
sconvolgimenti, come accorciare le gonne o indossare pantaloni. Fra gli anni
Sessanta e gli Ottanta si verifica il “boom stilistico”: si diffonde
l'abbigliamento sportivo per entrambi i sessi, con l'uso intenso di blue-jeans,
giacche di pelle e maglioni spesso indossati da personaggi famosi, come Elvis
Presley o Marlon Brando.
Carla Lauricella Ninotta IIIª D, Miriam Martoriello IIIª
D