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giovedì 31 gennaio 2013

Moda fa rima con consumismo. Ora la tv impone


La moda è la tendenza dell'uomo ad apparire; un meccanismo di imitazione e, talvolta, di distinzione dagli altri individui.
Oggi la moda influisce principalmente sugli adolescenti; i ragazzi infatti dovendo ancora acquisire autostima e certezze, si rifugiano nel modo di vestire per nascondere determinate insicurezze e paure. Tuttavia, a dettare i canoni della moda, sempre più spesso, non sono gli stilisti ma i personaggi famosi proposti nei programmi televisivi che lanciando mode e tendenze diffondono spesso un messaggio negativo. Tutto oggi infatti sembra nascere dal bisogno di vendere e fare denaro: il consumismo.
Mentre l'uomo sente l'esigenza di coprirsi con le pelli degli animali o con altri materiali di fortuna già nella Preistoria. Le prime variazioni si riscontrano alla fine del Medioevo, con un processo di diversificazione tra l'abbigliamento maschile e quello femminile, ed a seconda del ceto sociale. Nell'Ottocento nascono i primi atelier dove si producono abiti sofisticati e, soprattutto, legati al mondo femminile. Dopo la Prima guerra mondiale le donne cominciano a desiderare abiti sempre più semplici e pratici, attuando dei veri e propri sconvolgimenti, come accorciare le gonne o indossare pantaloni. Fra gli anni Sessanta e gli Ottanta si verifica il “boom stilistico”: si diffonde l'abbigliamento sportivo per entrambi i sessi, con l'uso intenso di blue-jeans, giacche di pelle e maglioni spesso indossati da personaggi famosi, come Elvis Presley o Marlon Brando.

Carla Lauricella Ninotta IIIª D, Miriam Martoriello IIIª D

Un’esperienza che aiuta a riflettere

MédArtEdu Italia-Tunisia. Due rive, una sola cultura: il Mediterraneo
Uno scambio culturale tra studenti "avvicina" le sponde che dividono la Sicilia dalla Tunisia

Spesso ci chiediamo come la semplice distanza possa creare molte differenze nel mondo. Ho avuto l'opportunità di approfondire tale questione durante uno scambio culturale tra studenti tunisini, di cui faccio parte, e studenti siciliani grazie al progetto "MédArtEdu Italia-Tunisia" imperniato su una preziosa risorsa che ci lega: l'acqua.
Dopo tutto, quali differenze potrebbe creare il mar Mediterraneo? Assieme ai nostri ospiti siciliani abbiamo visitato i luoghi più emblematici della Tunisia che noi conosciamo e, con piacere, abbiamo fatto in  modo che li  conoscessero anche loro. Ci siamo divertiti moltissimo insieme, abbiamo apprezzato molto questa esperienza grazie alla quale abbiamo incrementato i legami con gli studenti dell'altra riva del Mediterraneo. Al loro arrivo, le differenze erano molto evidenti. Non solo l'aspetto fisico, naturalmente, o il modo di vestire che non è poi molto differente dal nostro; ma ci ha colpito, soprattutto, il rapporto con i loro docenti. Per noi è quasi inimmaginabile avere delle maniere spontanee con i nostri insegnanti, come invece fanno loro.
I canti tradizionali dei due Paesi - lungo il percorso in autobus verso Sidi Bou Said, Carthage, Bulla Regia, Ain Draham o alla diga di Ben Mtir - ci hanno permesso di socializzare. Ci siamo rivolti, a vicenda, molte domande; alcune di queste mi hanno fatto sorridere, come quando si discuteva del progetto che accomuna le nostre scuole, o quando un ragazzo mi ha chiesto come mai io e una studentessa tunisina con il velo, pur appartenendo alla stess nazione e professando la stessa religione, vestivamo in maniera differente. Abbiamo anche parlato delle nostre religioni, che sono differenti. E' stato molto interessante osservare il punto di vista di ognuno.
Durante le nostre conversazioni abbiamo anche affrontato il tema della diversità delle nostre lingue. Gli studenti  siciliani sono rimasti impressionanti dal numero di lingue che ognuno di noi parlava, e si sono lamentati di non parlare altre lingue oltre all'italiano. Io invece sono rimasta impressionata e nel contempo affascinata dai loro studi classici, il latino e il greco, che permette non solo di arricchire il loro bagaglio culturale ma anche di conservare le tradizioni linguistiche, mentre il nostro plurilinguismo ci ha portato allo svilimento della nostra lingua madre.
Ho appreso, da questa esperienza, che la distanza crea indubbiamente molte differenze; ma grazie alle osservazioni dei nostri amici siciliani, mi sono resa anche conto che le differenze sussistono ugualmente in uno stesso territorio, senza che intervenga la distanza a farle sorgere.

Rania Jardak III° anno Scuola internazionale di Tunisi

mercoledì 30 gennaio 2013

Il Mediterrano unisce

Il Mare magnum  che unisce

Entusiasti gli studenti siciliani che si sono trovati coinvolti in un progetto europeo di cooperazione e scambio culturale tra Italia e Tunisia.
Dopo mesi di preparazione gli alunni del “Saetta  e Livatino” di Ravanusa, del “Vaccardi” di Campobello di Mazzara e del “Gorgia” di Lentini son partiti alla volta della Tunisia per conoscere i ragazzi delle due scuole tunisine partecipanti, il Liceo Pilota e la Scuola Internazionale, affrontando la prima fase del percorso, dopo essere stati accuratamente preparati dai nove docenti referenti per le aree linguistico-letteraria, storico-geografica-artistica e scientifica-tecnologica.
Il progetto, finalizzato all'aggregazione sociale, ha come tema di fondo l'acqua, vista come risorsa e punto d'incontro fra le due rive del Mediterraneo.
Questi studenti fanno così da tramite tra le due culture; e con il loro impegno hanno costruito un ponte virtuale sull'acqua che divide e nello stesso tempo unisce, bagnandole, le loro Terre.
Anche gli alunni tunisini visiteranno, in primavera, la Sicilia e, anche se per pochi giorni, avranno la possibilità di rincontrare tutti i ragazzi con cui hanno lavorato; allo stesso tempo questa occasione permetterà di arricchire il loro bagaglio culturale.

Sofia Messina Vª B, Tanja D'Angelo Vª B