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giovedì 31 gennaio 2013

Un’esperienza che aiuta a riflettere

MédArtEdu Italia-Tunisia. Due rive, una sola cultura: il Mediterraneo
Uno scambio culturale tra studenti "avvicina" le sponde che dividono la Sicilia dalla Tunisia

Spesso ci chiediamo come la semplice distanza possa creare molte differenze nel mondo. Ho avuto l'opportunità di approfondire tale questione durante uno scambio culturale tra studenti tunisini, di cui faccio parte, e studenti siciliani grazie al progetto "MédArtEdu Italia-Tunisia" imperniato su una preziosa risorsa che ci lega: l'acqua.
Dopo tutto, quali differenze potrebbe creare il mar Mediterraneo? Assieme ai nostri ospiti siciliani abbiamo visitato i luoghi più emblematici della Tunisia che noi conosciamo e, con piacere, abbiamo fatto in  modo che li  conoscessero anche loro. Ci siamo divertiti moltissimo insieme, abbiamo apprezzato molto questa esperienza grazie alla quale abbiamo incrementato i legami con gli studenti dell'altra riva del Mediterraneo. Al loro arrivo, le differenze erano molto evidenti. Non solo l'aspetto fisico, naturalmente, o il modo di vestire che non è poi molto differente dal nostro; ma ci ha colpito, soprattutto, il rapporto con i loro docenti. Per noi è quasi inimmaginabile avere delle maniere spontanee con i nostri insegnanti, come invece fanno loro.
I canti tradizionali dei due Paesi - lungo il percorso in autobus verso Sidi Bou Said, Carthage, Bulla Regia, Ain Draham o alla diga di Ben Mtir - ci hanno permesso di socializzare. Ci siamo rivolti, a vicenda, molte domande; alcune di queste mi hanno fatto sorridere, come quando si discuteva del progetto che accomuna le nostre scuole, o quando un ragazzo mi ha chiesto come mai io e una studentessa tunisina con il velo, pur appartenendo alla stess nazione e professando la stessa religione, vestivamo in maniera differente. Abbiamo anche parlato delle nostre religioni, che sono differenti. E' stato molto interessante osservare il punto di vista di ognuno.
Durante le nostre conversazioni abbiamo anche affrontato il tema della diversità delle nostre lingue. Gli studenti  siciliani sono rimasti impressionanti dal numero di lingue che ognuno di noi parlava, e si sono lamentati di non parlare altre lingue oltre all'italiano. Io invece sono rimasta impressionata e nel contempo affascinata dai loro studi classici, il latino e il greco, che permette non solo di arricchire il loro bagaglio culturale ma anche di conservare le tradizioni linguistiche, mentre il nostro plurilinguismo ci ha portato allo svilimento della nostra lingua madre.
Ho appreso, da questa esperienza, che la distanza crea indubbiamente molte differenze; ma grazie alle osservazioni dei nostri amici siciliani, mi sono resa anche conto che le differenze sussistono ugualmente in uno stesso territorio, senza che intervenga la distanza a farle sorgere.

Rania Jardak III° anno Scuola internazionale di Tunisi

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